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OPINIONE

L'uomo dell'anno e la solita boutade

Fate più figli! Ci servono più bambini, o la civiltà è destinata a estinguersi!

Elon Musk

Scritto da

Giulia Blasi

Tempo
di lettura

5 min

Data di pubblicazione

15 dicembre 2021

Fate più figli! Ci servono più bambini, o la civiltà è destinata a estinguersi! Così dice Elon Musk, un uomo la cui enorme ricchezza e potere ci costringono spesso a dargli retta. Non staremo qui a fare l’elenco delle sparate di Musk, che sono molte e varie e spesso di rara sgradevolezza, ma questa dei figli merita un filo di attenzione in più. Musk ne ha sei, dei quali cinque con la prima moglie, Justine Wilson, e uno con l’ex compagna Grimes. Sei figli di cui, per sua stessa ammissione (ma “ammissione” non è la parola giusta: è più una constatazione, da parte sua) si è sempre occupato pochissimo. In questo somiglia a milioni di altri uomini, del tutto impermeabili alla fatica di allevare un neonato, abituati a dare per scontato che qualcuno la farà, ma non loro. Figli del privilegio maschile, che fa sì che gli uomini che stanno leggendo queste righe pensino “Ah, ma io mica sono così”, quando gli studi più recenti sulla ripartizione del carico domestico fra uomini e donne in Italia calcolano che le seconde dedicano in media il 200% del tempo in più alla casa e alla famiglia rispetto ai primi, quindi due sono le cose: o siete dei rara avis, oppure pensate di fare molto più di quello che fate davvero.

Ma tornando a Elon Musk: il nostro, sudafricano di nascita, fa ormai riferimento in maniera esclusiva alla realtà statunitense, un paese in cui la maternità sovvenzionata a livello federale semplicemente non esiste, e i servizi di cura dei più piccoli sono privatizzati. Il piano dell’amministrazione Biden attualmente al vaglio del Senato USA prevederebbe dei fondi per coprire quei costi: ma solo per tre anni. Oltre ai Repubblicani, decisi ad affondare qualsiasi provvedimento varato da Biden, anche qualche Democratico (nello specifico, il senatore Joe Manchin) si è opposto a una misura che permetterebbe alle donne di rientrare nel mondo del lavoro, o di restarci. 

È sempre così: in un pianeta sovrappopolato, arriva sempre un uomo bianco a dire che dovremmo produrre più bambini, come se i figli si trovassero sotto i cavoli. Dal suo punto di vista è uguale, del resto: mica li fa lui. 

Di bambini non bianchi, oltretutto, ce ne sono già moltissimi, troppi per le capacità economiche delle comunità in cui vengono al mondo, spesso ridotti alla fame, come in Afghanistan, come in Yemen, come nei campi profughi o nei boschi fra Polonia e Bielorussia, dove le donne partoriscono dentro i sacchi a pelo, cercando di fare piano, per non essere individuate dalle guardie di confine. Dei figli di queste donne a Musk frega il giusto, a occhio: come molti ultramiliardari, ha messo su una fondazione che porta il suo nome – Musk Foundation – che secondo Vox sarebbe servita a donare circa lo 0,05% del capitale accumulato dall’uomo più ricco del mondo, ma che oltre a non brillare per trasparenza sembra avere veicolato tutte le donazioni verso i campi di interesse specifico del suo fondatore, la tecnologia e la ricerca sulle intelligenze artificiali. Niente di male, ma se chiedi “più bambini” e dobbiamo immaginare che questa sia una tua priorità, come minimo mettici il grano. Perché i ragazzini, oltre a essere una fatica, sono pure un costo. 

È facile ridere delle uscite di Elon Musk, che come molti uomini ricchi sembra semplicemente dissociato dalla realtà di vita dei comuni esseri umani, in particolare da quella delle donne. Avvicinandosi, però, è più evidente la matrice comune fra questi appelli alla fertilità e le politiche di controllo dei corpi femminili messe in atto dai governi di ultradestra, che le donne le preferiscono morte, piuttosto che autodeterminate. È un’oppressione più casuale, meno metodica, perché Musk non è al governo e non scrive leggi, ma la cultura è la stessa.